Il miracolo, operato da San Giorgio in occasione di una battaglia del 1200 a Campobasso, fu riconosciuto con bolla autentica da Mons. Celestino Bruno, Vescovo di Bojano, il 16 aprile 1661. Da quella data, il giovane combattente per la fede, diventa ufficialmente patrono della città, come reca incisa un’iscrizione su una delle campane della chiesa. La festa del santo patrono si celebra il 23 aprile.
Venerdì 23 aprile, a Campobasso come in molte altre città d’Europa, verrà festeggiato San Giorgio.
Il culto di San Giorgio a Campobasso si diffuse fra il V e il VI secolo; la tradizione racconta che tre fatti straordinari indussero i cittadini di Campobasso a ricorrere alla protezione del Santo.
Nel XIII secolo i paesi limitrofi coalizzati assediarono Campobasso per distruggerla, il popolo non potendo resistere si raccolse in preghiera nelle varie chiese invocando soprattutto San Giorgio. Improvvisamente le campane suonarono, si udì un cupo fragore di armi e alla testa di un esercito schierato in combattimento apparve un giovane guerriero, i nemici terrorizzati fuggirono mentre il popolo riconobbe il prodigio e gridò: “È San Giorgio che ci difende e che ci salva!”
Inoltre, il 9 ottobre 1634, una terribile tempesta si abbatté su Campobasso e per intercessione del Santo la città fu salva.
Nel 1656 si diffuse una terribile peste la cui fine miracolosa fu attribuita al Santo.
Per richiesta dei campobassani il Vescovo di Bojano proclamò San Giorgio patrono della città con una bolla del 16 aprile del 1661 che si conserva nell’archivio della Cattedrale.
Nel 2012 in piazza Vittorio Emanuele II è stata istallata una statua raffigurante San Giorgio, opera dello scultore Alessandro Caetani.
Particolare curioso dell’opera è che il Santo, diversamente dal solito, impugna la lancia con la quale trafigge il drago con la mano sinistra.